Dall’alto…
AI campi Stuard il programma pomeridiano è assolutamente nel nome
dell’Astra……..
Scendono in campo
infatti, quasi contemporaneamente, da una parte gli esordienti A (annata 1995 ) contro i pari età del Milan club, e dall’altra i Pulcini 1998 che si devono confrontare con i coetanei del Team Crociati ; a seguire è in programma la gara dei giovanissimi 1994 contro i celesti
dell’Audace ………
Cerco di seguire insieme le prime due partite,
riuscendo nella fantozziana impresa di trovarmi sempre nel posto sbagliato, e
di conseguenza di non vedere nemmeno uno dei tre gol che le nostre due squadre
hanno complessivamente messo a segno; pazienza, quello che interessa sono i
risultati: da una parte Astra 2
– Milan Club 2; dall’altra Astra 1 – Team Crociati 0. Bene così!!!
Tocca ora ai ragazzi del 1994, e io
mi accomodo in panca nella
duplice veste di cronista e dirigente accompagnatore; so già che non riuscirò a
fare né una cosa né l’altra, e che sicuramente
mi lascerò coinvolgere dalla partita.
Riesco infatti a
starmene tranquillo solo per una ventina di minuti, nel corso dei quali i
nostri creano con una certa facilità diverse situazioni per segnare, ma con la
stessa facilità le riescono egoisticamente a distruggere. E così, col
trascorrere del tempo, mentre spinta, determinazione e
lucidità vengono meno tra le file
dell’Astra, la panchina si fa sempre più calda e inospitale; per fortuna
il tempo finisce e così tutti (io per primo) avremo modo di rimetterci a posto.
Ma non va proprio così: dopo pochi
minuti dall’inizio del secondo tempo, da una situazione di gioco degna della Gialappa’s, l’arbitro assegna un sacrosanto rigore all’Audace che passa in vantaggio.
La gara prende adesso una gran
brutta piega: fra i nostri sedicenti campioni la
confusione prevale sulla capacità di riprendere in mano la partita, si corre
solo e soltanto con la palla fra i piedi, mai per conquistarla, o per aiutare il compagno…. La mia permanenza sulla
panchina è ormai finita, e comincia il mio girovagare lungo la linea del fallo laterale: “La vedo male”……….
E invece, quando ormai sembrano
cotti, questi benedetti figlioli, riescono ancora a costruire alcune buone azioni in una delle quali uno dei nostri riesce a entrare in area tutto solo e
a conquistarsi un sacrosanto
rigore che viene faticosamente
trasformato in gol: parità.
Si riprende a giocare; si usano
molto i piedi (e non sempre in modo preciso) e poco la testa;
corriamo il rischio di perdere, ma anche quello di vincere, ed alla fine il pareggio è il risultato più
giusto; in campo strette di mano,
saluti, complimenti reciproci; tutto bene, ma per un attimo penso alle sfide
con l’Audace nei primi anni Sessanta (quando i ragazzi in campo non si chiamavano ancora raga)
e sinceramente ne rimpiango il gusto e le atmosfere…..ma soprattutto l’età.